Le fiamme dell’inverno

Dall’indignato speciale
Fiamme e viltà hanno distrutto Forte San Teodoro. Le forze del male però non avanzano e la resistenza attrezza nuove difese e rinforza le trincee. Un bollettino di guerra come parlare, altrimenti, della vile azione di questa notte ai danni dei Briganti. Guerra. Sì guerra, perché l’orrore, dei giochi negati ai bambini, dei libri bruciati, dei ricordi distrutti perché nessuno possa ricordare il Bello, non necessariamente deve avvenire ad Aleppo! Anzi accade anche a pochi metri dai nostri occhi distratti. Perché ormai in pochi capiamo che la frontiera non è un confine politico da spot elettorale ma è una linea che spesso passa tra la nostra indifferenza a pochi passi da noi. Sulla frontiera, anzi al fronte, stanno da anni i Briganti. Lì dove architetti famosi hanno fatto esercizio di stile e la politica ha costruito una delle migliori passerelle per la stagione del pret a porter elettorale. Lì dove le minacce e le intimidazioni sono di casa. Lì dove le distruzioni hanno riguardato casa loro. In genere in questi casi il sostegno è immediato, scontato e direi imponente. Ma non basta. Altrimenti il rischio è quello della magnifica retorica del rugby e delle sue citazioni. Occorre fare molto di più. Occorre indignarsi! Indignarsi perché questo accadde, è accaduto e accade e fare i modo che non accadrà più. Sempre lì nello stesso posto. Lì dove non si vuole che la cultura e capacità di discernimento possano essere di casa come normale altrove. L’indignazione non è di destra né di sinistra né dei populismi vecchi e nuovi. L’indignazione è corpo dell’anima. Come ci si è indignati per Weinstein e le sue malefatte. Lì nel far west! Indigniamoci tutti qui ora! E parliamone sempre. La frontiera è lì, anzi è qui dietro l’angolo. Parliamone e non smettiamone più. Parole non chiacchiere da leoni da tastiera. Parole che raccontino emozioni e impegno. Perché dopo lo smarrimento iniziale e l’emozione non si scivoli nell’oblio e l’indifferenza travolti dalla routine distratta. Parliamone sempre con tutti non dimentichiamo! Tanto una ruck li seppellirà tutti.