Le dieci canzoni pop e rock che descrivono la CLC Messina rugby

Un piccolo divertissement per raccontare la nostra squadra

  1. Strange kind of woman (Deep Purple)
    Giuliana Campanella, Domenica Martinello, Flavia Gerbasi più Strange kind of woman di queste è difficile trovarne. Il settore giovanile è nelle loro mani e l’urletto alla Ian Gillan è nelle loro corde. E i bambini fortunatamente son duri d’orecch. Donne 24 carat
  2. Born to be wild (Steppenwolf)
    Siamo un po’ rudi e selvaggi è vero. Qualcuno anche di più. Ma siamo tanto cari. Tanto buoni. E che siamo così. Come dire “o naturali”
  3. What’s up? (4 Non Blondes).
    Ci informiamo di tutto. Chiediamo di tutto. Dalla politica federale ai risultati. Dalle conquiste degli amici e delle amiche. Da cosa ha fatto tizio e caio e perché. Curiosi e cuttigghiari come 2 fimmini o suli.
  4. Boys Don’t Cry. (The Cure)
    Ovviamente. Cresciuti tra i deserti rocciosi dell’Arsenale e di Sperone, i ragazzi non piangono. Sebbene  non guasterebbe qualche lacrima ogni tanto per bagnare la landa desolata di Sperone.
  5. New gold dream (81/82/83/84) (Simple Minds)
    E’ il nostro sogno: il nostro nuovo campo. E’ più o meno dagli anni ’80 che lo aspettiamo. E siamo quasi pronti. In dirittura d’arrivo. Come dire: un evergreen.
  6. Zombie (The Cramberries)
    Domenica. Ore 17.30 il terzo tempo è agli sgoccioli di birra. Sfinito più o meno. Le partite son finite. Gli amici se ne vanno. Down. E c’è chi, ancora, deve redigere i comunicati stampa.
  7. Bad Day (REM)
    Lunedì . Il Lunedì è la giornata dei dolori. Il lunedì del dirigente è la giornata del Dolore che fa rima con dottore. Lunedì il proverbio napoletano cambia da “adda passà a nuttata” a “adda a iurnata”.
  8. Just Can’t Get Enough (Depeche Mode)
    Non ne abbiamo mai abbastanza. Mai. Dicesi una volta. Mai. Nonostante tutto.  Non ci stanchiamo mai. Sempre avanzando. E per dirla come Michelangelo Bertoli “con un piede nel passato e lo sguardo fisso e aperto, nel futuro”.
  9. It’s My Life (Talk Talk)
    Che ci possiamo fare è la nostra vita! Quella che viviamo meglio. Quella che  ci godiamo inseguendo un sogno che spesso rimbalza male.
  10. Lucky Man (The Verve)
    Vedi sopra. E proprio per questo, possiamo che dire che la fortuna ci ha riservato un bel modo di passare il tempo con gli amici.

La CLC Messina, i Baby Blacks, gli Azzurri under 20 e la Capitolina

Da cosa sono legate 4 squadre così diverse? È possibile intravedere una parvenza di similitudini tra universi così dissimili e lontani? Il 12 marzo di quest’anno la nostra squadra under 18 gioca una meravigliosa partita contro la Capitolina, una squadra che nel gruppo dei 1998 annovera atleti che giocheranno la loro quinta finale per il titolo italiano, perdendo 36-28 ma segnando 4 mete, noi neopromossi e con solo 2 1998 in campo. E quindi? Qualche giorno fa la nostra nazionale under 21, cioè il brutto anatroccolo del rugby nazionale e mondiale, perde contro i Baby Blacks ma segna 4 mete. Ora neanche ricordo da quanto tempo i marziani non subivano 4 mete, ma non è questo il punto. La verità è che al di là dei giudizi tagliati con l’accetta dai leoni da tastiera,  il rugby sa concedere la propria vittoria, quella della dignità e dell’impegno: l’onore delle armi. Ora i ragazzi del 98 della Capitolina disputeranno la loro quinta finale consecutiva, gli Azzurrini lotteranno per la prima volta per un posto dal quinto all’ottavo, i Baby Blacks per il titolo mondiale e noi forse faremo lo spareggio salvezza. Ma anche questo non è il punto. Questi sono universi paralleli, dimensioni che difficilmente si incontreranno con la nostra realtà. Ma noi coltiviamo sogni. E li piantamo sui piccoli successi, sulle battaglie che anche i nostri ragazzi ricorderanno. Coltivare sogni accorcia le distanze. E se nel nostro sport le certezze sono le sentenze delle campo. Una mi sento di anticiparla. Noi ci siamo e ci saremo sempre. Ogni anno con l’asticella sempre più alta. Ogni maledetta domenica per seminare sogni tra risate, delusioni, impegno, vittorie e raccogliere soddisfazioni. Siamo pronti. Buon 2017/18