Messina-Us Roma 21-25: i perché di una sconfitta

Messina-Us Roma

Messina-Us Roma 21-25 è lo score che testimonia l’andamento di una partita, valida per la VII giornata del campionato di serie B, andata avanti a strappi.

La cronaca. La nostra squadra parte con un approccio al match fin troppo morbido, consentendo agli ospiti di portarsi fin sullo 0-22. Per tutti i primi trenta minuti in campo c’era una sola squadra: l’Us Roma. Poi per quelle strane alchimie emotive che guidano gli anfratti agonistici arriva al 30′ una veemente reazione agonistica del Messina, che prima sfiora la marcatura, e poi va 2 volte in meta prima della chiusura di tempo con Ignazio Durante e Giovanni Rizzo con Alessio Solano implacabile dalla piazzola.

Si va al riposo sul 14-22, in una partita che sembrava chiusa e invece è riaperta. Si torna in campo e la nostra squadra riprende con la stessa verve, atteggiamento che consente la terza meta di Mirko Mastronardo che con la trasformazione di Alessio Solano riporta il Messina al -1. L’Us Roma accusa il colpo, ma riesce ad organizzarsi e quando c’è l’occasione propizia, tra la ricerca della quarta meta e i pali, bada al macinato e non va per il sottile allungando sul 21-25 dalla piazzola.

Il finale di partita vede il forcing di Rizzo e compagni che restano nell’angolo sinistro dei 22 avversari per ben 13 minuti, ma la Roma oppone una strenua difesa e porta a casa il risultato finale: Messina-Us Roma 21-25.

Come diciamo sempre, chi vince festeggia chi perde parla.

E quindi andiamo a vedere un po’ cosa ci dice la fredda cronaca del match, su come sia maturata la sconfitta. Due le cause, delle quali una ricorrente: l’approccio al match: Non si possono regalare i primi 30 minuti agli avversari. Era già successo a Frascati ed è successo ieri in Messina-Us Roma.

Seconda causa: Gli ultimi 15 minuti sono l’emblema di ciò che manca al momento alla squadra: l‘esperienza di giocare con lucidità i momenti decisivi. Ci siamo incaponiti a giocare un lancio di gioco che ci ha spesso premiato e quindi è logico provarci e crederci, ma quando non funziona forse è meglio fare altro.

Ovvio dalla tribuna, dopo 24 ore, a mente fredda, ma non serena, e non in campo, è tutto più facile. Ma a noi tifosi questo è concesso.

Ma per rialzarsi occorre guardare anche a ciò che di buono è stato fatto e a un terzo del campionato si può affermare che rispetto allo scorso anno dopo 7 partite oggi abbiamo 6 punti in più in classifica, il 22% dei punti fatti in più, 17% dei punti subiti in meno, e il 36% di mete segnate in più. Sono numeri ovvio ma indicano un cammino e anche questo è ciò che è concesso ai tifosi. Al resto, alle gioie cioè, deve pensarci  tutta la squadra.

Messina Rugby: Solano, Irrera, Kese, Quaranta, Ouedraogo, Santilano G., Mastronardo, Bianco, Vinci, Mangano, Hasanoviq, Santilano A., Maggio, Rizzo, Durante. Nunnari, Caffarelli, Fracassi, Ndung’u, Russo.

Us Roma: Cellucci, Cavazza, Lo Re, Campanelli F., Campanelli A., Scaringella A., D’Elena, Sansoni, Coscarella, Napolitano, Pettinelli, Scaringella O. Orabona, Veraldi, Romeo. Pesce, Levato, Stella, Camponeschi, Manzo, Fornasiere.

Arbitro: Simone Pellicanò di Reggio Calabria

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